Ritmo
Oggi ho pescato la parola “ritmo” e ci sta. Sinceramente, ci sta.
Ti ricordi la pubblicità del Cynar, con Ernesto Calindri seduto, tranquillo, in mezzo al traffico e la voce fuori campo che fa: “Bevete Cynar, contro il logorio della vita moderna”?
Ecco, quando la televisione era in bianco e nero, la vita moderna produceva logorio. Poi qualcuno si è abituato. E ha fatto sentire sbagliati quelli che abituati non erano ancora. Così, questo qualcuno ha fatto intendere che era normale dormire meno per lavorare, stare meno con i figli per lavorare, leggere meno (per lavorare?) e anche amare meno. Perché amare distrae, forse allo stesso modo dei libri.
Adesso il ritmo non è più quello. Il ritmo è “erreconzero”, ovvero la velocità con cui corre il contagio e quel qualcuno, quello che si è abituato per primo al logorio della vita moderna, adesso vorrebbe tornare a correre. Come prima. Con lo stesso identico logorio che ti distrae dai figli, dalle letture e da tutto il resto. Da ciò che ci rende umani.