Vivere in un quartiere multietnico
Giorno 339 dal concerto di Vasco, il Modena Park. Abitare in un quartiere multietnico è una figata. Lo so che con il Governo che tira bisognerebbe andarci un po’ più cauti, ma è una questione di energia: di Modena Quark, appunto. Se abiti in un quartiere multietnico non devi neanche leggere la rassegna stampa internazionale, le notizie ti arrivano di prima mano.
L’altro giorno, per esempio, parlavo del più e del meno con Andres, uno arrivato da poco dal Perù e che non ha mai smesso di giocare a calcio.
Racconta lui del Perù, racconto io di Modena e vien fuori che, ad Andres, del calcio piace proprio tutto, anche le figurine Panini. Le colleziona. A sessant’anni.
Io, che sono fermo alla formazione del Milan del millenovecentottantadue, un pochino mi stupisco, ma lui dice che in Perù non è poi così strano, tutti collezionano figurine. E mi racconta la storia di una candidata a sindaco, una poco di buono sicuramente, che ha provato a comprare i voti pagando in figurine, quelle dei Mondiali. E’ stata beccata, la poco di buono, però in tanti ci speravano che venisse eletta perché di promesse ne aveva fatte tante e pure interessanti.
Ora, abitare in un condominio multietnico è una figata, ma non è che poi è il caso di credere a tutte le storie che ti raccontano. Non è che se uno ti dice che lo zio era un cacciatore di teste Jivaros, automaticamente gli vai a chiedere una tsanta, una testa rituale dell’Amazzonia. Ci fai la figura dell’allocco.
Andres lo percepisce, forse non gli piace il modo in cui sorrido e tira fuori il telefonino dalla tasca posteriore dei jeans.
Google: Betsy Cortegana, clic sul pulsante “cerca” e viene giù il mondo.
“E’ vero!” Dico io.
“Qui bugie non se ne dicono.” Risponde lui, serissimo.
E allora torno a casa e penso anche che, in quell’album di figurine che muove la politica del Perù e che è stato pensato a Modena (un altro Modena Quark) non ci sarà l’Italia, che dai Mondiali è stata eliminata. Perché non è che basta dire “prima gli Italiani” poi dopo, automaticamente, gli Italiani arrivano primi.