30 Novembre 2018

Parole nuove, concetti importanti.

Seduto in quel caffè, quello della canzone voglio dire, il caffè che sta in fondo alla via Emilia, scopro che domenica al Forum Monzani ci sarà Stefano Massini. Sai che novità, dirai tu: al Forum Monzani ci sono passati tanti nomi e tutti importanti. C’è stato pure Alberto Angela, uno che ha messo la gente in fila per tutta Via Aristotele.
Sì, però Stefano Massini ha scritto un libro e Modena è la sua prima uscita pubblica e -anche se lui non lo sa- doveva proprio passare da Modena. Non poteva essere diversamente.
Il libro si intitola “Dizionario inesistente” e funziona così: ci sono delle storie e ogni storia è sintetizzata da una parola che non c’è, una parola inventata. Per esempio, nel 1932 un marinaio americano rimane appeso a un dirigibile alla deriva per il cielo blu. Rimane lassù, tra le nuvole, attaccato a una corda fino a quando si accorgono di lui e lo tirano giù. Massini, per questo episodio, si inventa la parola “attacismo”: la solitudine che porta a sperimentare uno spazio diverso, un altrove. Simpatico.
E che c’entra Modena? C’entra perché ieri qui da noi è nata una nuova parola che adesso dovremmo iniziare a usare tutti:“parisottismo”.
Parisottismo deriva da Parisotto e, per la precisione da Ornella Parisotto, una signora di Correggio.
Insomma, un paio di giorni fa la Parisotto se ne va a far la spesa al Direzionale 70 e vede questa scena: un uomo sulla cinquantina che scappa e due ragazzi di colore che lo inseguono. Subito dopo si accorge che l’allarme della Coop va a tutto spiano e capisce. L’uomo (un italiano… ultimamente si specifica sempre la nazionalità) è un taccheggiatore e i due ragazzi sono di quelli che ti chiedono la monetina per sistemare il carrello, quelli fastidiosi, insomma. Bene, i ragazzi acciuffano il ladro e lo riportano indietro. La signora Parisotto immortala la scena con una foto che invia alla Gazzetta. Senza di lei, senza l’Ornella, non sapremmo nulla di questa storia. Capita, e anche molto spesso.
Parisottismo, quindi, è quel modo dell’animo umano di andarsi a cercare le storie in ombra. Quelle che nessuno racconta, se non le racconti tu.