La maestra che canta.
Di tutti i racconti divertenti, tra i racconti divertenti dei maestri, i racconti sulle gite sono i più divertenti.
E così, la maestra mi dice che in pullman i bambini hanno cantato “Una vita in vacanza”, hit sanremese che potete ascoltare qui, in sottofondo.
Parte la canzone:
E fai il cameriere, l’assicuratore
Il campione del mondo, la baby pensione
Semplice, divertente. Fino al ritornello e anche oltre: i bambini si sgolano e si sgola pure la maestra.
Una vita in vacanza
Una vecchia che balla
Niente nuovo che avanza…
Solo che, a un certo punto e sul limitare del ritornello stesso, c’è quel passaggio, ci sono quelle tre righe:
Per un mondo diverso
Libertà e tempo perso
E nessuno che rompe i coglioni…
Dice la maestra che c’è mancato poco, presa dalla foga e dal motivetto orecchiabile, che quella parola indicibile uscisse proprio dalla sua bocca.
Non da quella dei bambini, ovviamente che, sapendo di essere ascoltati dalle insegnanti, si sono assestati una muta censura preventiva. La maestra, invece, è stata lì lì per compiere il passo falso. Immaginate la scena: tutti si fermano una attimo prima e lei, in falsetto e battendo il pugno in aria, urla un sonoro “rompe i coglioniiiiiii”
Peccato non si sia lasciata andare, la maestra.
In questo mondo di canali radio mainstream che riempiono l’etere con canzoni sboccacciate, nello stesso mondo in cui i bambini cantano canzoni sboccacciate da soli o con mamma e papà, ecco… in questo mondo serve proprio una maestra che dica: “Sì, anch’io conosco e uso la parola coglioni”.
Sì, giusto. Serve una Rosa Parks dei maestri.