10 Febbraio 2018

Je suis…

Dopo l’attentato terroristico a Charlie Hebdo, a Parigi, la gente e le istituzioni francesi si sono ritrovate in piazza. Lo slogan è nato spontaneo: Je suis Charlie. Il sottotitolo, implicito, era: “adesso venite a prenderci tutti”. Quello slogan ha superato le barriere nazionali ed è diventato un’icona che probabilmente ritroveremo nei libri di storia.

Dopo l’attentato terroristico di Macerata per mano di Luca Traini, il dibattito ha preso tutt’altra direzione. Manifestazione sì o manifestazione no? Teniamo basso il livello della polemica, dello scontro. La città deve ritrovare la sua serenità… si è detto anche questo. Non è stata data la parola alle vittime, non sappiamo nulla di loro.

Ci troviamo anche senza uno slogan, perché l’Italia intera non ha reagito e, se e quando lo farà, sarà comunque troppo tardi. Per questo ci dobbiamo accontentare di un “Je suis Mahamadou”*, in francese. Perché questa volta il terrorismo ha la carnagione bianca e si ispira al dio cristiano e questo Paese non ha il coraggio di trovare una parola d’ordine, una parola di civiltà.

* Mahamadou Toure, 28enne maliano, è stato il primo ad essere colpito ed è ricoverato in rianimazione con un ematoma al fegato