24 Maggio 2016

FRAZIONI E OPINIONI

La matematica non sarà un’opinione, ma lo è la didattica, purtroppo. Vita da maestro, priva di una rassicurazione qualsiasi. Pensare, provare, sperimentare senza nessuno a cui affidarsi per un “ok, hai scelto la strada giusta”.
E così, devo spiegare le frazioni. Succede a tutti o, almeno, agli insegnanti di matematica. Per prima cosa ripenso alla mia maestra: se divido una torta in quattro parti…
Prendo in mano il libro di testo: c’è una torta divisa in quattro parti. Consulto una guida didattica: ancora una torta, ancora quattro parti.
Nulla in contrario, non fosse che proprio non sopporto la mancanza di alternative. Così, mi invento una giustificazione glicemica sull’inopportunità di associare le torte alle frazioni in un’epoca di obesità infantile. Non ci credo, ma almeno ho le mani libere. Penso una bella attività alternativa, bella, veramente bella. Uso la LIM, un software in lingua inglese (KidInspiration, provate) e vado a casa tutto contento.
Passa il tempo, i bambini sembrano aver capito, ho sconfitto la mia maestra, ho liberato i bambini dall’inganno della dolcezza. Li vedo già più agili e scattanti. Felicità.
Oggi a mensa guardo i bambini mangiare. Ioan è tra i più svegli e distribuisce un dolcino alle carote a fine pasto, poi si siede con gli occhi scintillanti. Lo vedo armeggiare e chiamare i compagni del tavolone. Il volume della voce si sta alzando, così faccio un giro prima che sia troppo tardi. “Ivan, guarda”, mi chiama Ioan. “Ho preso una torta e l’ho divisa in quattro parti uguali. E’ una frazione. Adesso faccio un ottavo”.
Decisamente, è una frazione. Molto più frazione delle mie. E poi non sono convinto che anche la matematica non sia un’opinione.


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