ALBERI E REGOLE
L’ultima neve dell’inverno ha falciato un albero, in mezzo al cortile della scuola.
E’ incredibile come questo possa accadere a Modena. A marzo. Ma non è l’albero ad interessare i bambini, c’è altro da fare: correre e lamentarsi con gli insegnanti di amicizie troncate, promesse non mantenute, offese insanabili.
Poi arriva Emilio con un nastro rosso e bianco, di quelli usati nelle emergenze o nei cantieri improvvisati. Mi spiega che è meglio assicurarsi che i bambini non vadano attorno all’albero, in attesa che quelli del Comune si facciano vivi. Meglio premunirsi, mi sembra una buona idea. Sembra una buona idea, ma non lo è. Appena l’area del pericolo è ben delimitata, i bambini si fermano, tutti insieme, lungo il limite del consentito. Intorno all’albero colpito a morte ora non c’è più posto. Qualcuno tocca il nastro rosso e bianco, lo fa dondolare, aspetta un richiamo. L’intervallo finisce così, con i bambini immobili di fronte ad una nuova regola da superare. [/column][/column]