24 Maggio 2016

RUGHE E RIUNIONI

Metteteci un po’ di pazienza, a settembre gli insegnanti soffrono. In modo diverso, ma soffrono tutti.
C’è chi non può neanche immaginare che intorno alla metà del mese si tornerà al solito trantran. Rumore di sedie trascinate, voci da stadio quando qualcuno si presenta sulla porta, pipì improvvise dopo dieci minuti dalla fine della ricreazione. Per questi insegnanti le riunioni di inizio settembre sono una ciambella di salvataggio. Il contatto salvifico con adulti che, ugualmente e paradossalmente, fanno rumore, hanno voci stridule, vanno in bagno in continuazione.
E poi ci sono gli altri, quelli che aspettano metà settembre per ricominciare, finalmente. Sono pochi e spesso non hanno coraggio di ammetterlo, ma ci sono. Questi insegnanti friggono sulle sedie, durante le riunioni di settembre. Detestano il vociare inutile, le battutine che dovrebbero essere di spirito, le guerre intestine al corpo docenti che, se fosse un corpo, sarebbe affetto da malattia auto immune.
Una mia alunna, in prima, una mi ha chiesto perché avevo un taglio che non sanguina sulla fronte. Non me la sono sentita di spiegare a fondo cos’è una ruga. In fondo, non pesa e non fa male se sai come va vissuta. Forse è lo stesso per questi primi giorni di settembre.


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