LA SCUOLA COME VA
Oggi, un mio alunno (classe prima) mi ha incontrato fuori dall’aula. Mentre aspettavo il suono della campanella mi sono ricavato un angolino e ho aperto il libro di questi giorni (Gli exploit e le avventure del brigadiere Gerard, di A.C.Doyle).
Mi ha chiesto: “Cosa fai?”
E io: “Leggo. E’ un bel libro.”
E lui: “Ma tu leggi tanto?”
Negli ultimi giorni abbiamo letto diverse storie in classe e i bambini hanno cominciato a portare dei libri da casa. La lettura prende alla piancia e si propaga come una malattia.
“Sì, lo sai che mi piace leggere.”
“Ah” ha concluso. “Ti posso fare una domanda?” Sentiamo la domanda, ho pensato richiudendo il libro, senza perdere il segno. “Ma tu che mestiere fai?”
Per un attimo mi è venuto da ridere, ma ho visto lui serio e ho risposto: “Che mestiere? Ma sono il tuo maestro!”
Mi ha voluto dire il mestiere del padre e se ne è andato tutto contento.
Poi è suonata la campanella. Ho chiuso il libro e sono andato a fare tutto quel che dovevo, tutto contento anch’io, di fare un mestiere che non sembra un mestiere, di un alunno che non mi crede al lavoro e di tutto il mondo fuori che forse fatica a capire.